“Orto” per mille

Riseminare il proprio destino:

Coltivare l’orto nelle carceri

In seguito alla convenzione stipulata tra l’Unione Induista Italiana e la Direzione del­la casa di reclusione “San Michele” di Alessandria, nel mese di ottobre ha avuto inizio un corso di agro-ecologia tenuto dall’Agronomo Paolo Marin. Grazie al finanziamento e al patrocinio dell’Unione Induista, è stato possibile iscrivere al corso dodici allievi già in possesso del titolo di “operatore agricolo”.
Il percorso formativo si articola in 250 ore suddivise in lezioni frontali in aula e lezi­oni pratico/teoriche presso gli orti intra-moenia.

Promuovendo le capacità di auto sostentamento e di cooperazione sociale, si costituiscono i principi fondamentali di una piena risocializzazione.

Progetto agricolo/sociale di agro-ecologia presso l’Istituto di reclusione S. Michele di Alessandria

L’obiettivo del corso è di formare figure professionali agricole qualificate in grado di operare in autonomia in piccoli sistemi agricoli gestiti secondo i principi basilari della conduzione biologica e dell’agro-ecologia.
Oltre a fornire ai detenuti le competenze professionali specifiche di base attraverso un impegno che sviluppa le capacità richieste ad un “buon lavoratore” (puntualità, costanza, capacità di lavorare in gruppo, condivisione di obiettivi e di metodologie), il progetto offre un’occasione privilegiata di approccio a significati e a simboli più ampi e universali. Un obiettivo irrinunciabile del percorso formativo è di offrire ai corsisti un ampliamento delle proprie conoscenze stimolando riflessioni nuove tramite un approccio olistico dell’agro-ecologia.
Il percorso di formazione offre la possibilità di acquisire competenze spendibili sul mercato del lavoro sia presso aziende agricole sia in autonomia stimolando la presa in carico di sé poiché, promuovendo le capacità di autogoverno, di auto sostentamento e di cooperazione sociale, si costituiscono i principi fondamentali di una piena risocializzazione, vero obiettivo di questo percorso formativo.
Paolo Marin

Dottore Agronomo e coordinatore del progetto

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