Un sostegno a chi è affetto da patologie
Una delle organizzazioni che si occupano di aiutare le persone con disabilità visive gravi è l’Associazione piemontese Pro retinopatici e Ipovedenti A.P.R.I. Onlus, che quest’anno l’Unione Induista Italiana ha deciso di sostenere, il cui obiettivo è coinvolgere gli associati per entrare in contatto con persone che hanno disabilità visive per favorire la conoscenza dell’esistenza dell’associazione, che dispone di strumenti tecnologici che possono migliorare la loro qualità di vita.
Franco Cattaneo, portavoce dell’associazione, ci racconta: “Il contributo che ci è stato dato dall’Unione Induista Italiana ci ha permesso di acquistare uno strumento portatile ‘Go Vision’ con sintesi vocale (lettura automatica delle pagine selezione).
Questo ci permette, se introdotti da conoscenti, di avvicinare e poter aiutare le persone con disabilità visiva che risultano refrattarie all’uso di strumenti tecnologici, ritenuti complicati e non alla loro portata.
Questo strumento che entra con garbo in casa ci permette un avvicinamento graduale all’uso di questi ausili.
Vogliamo favorire la visita della nostra ausilioteca, iniziando dai video ingranditori per rendersi conto che possono ancora gestire i documenti personali in tutta autonomia”.
L’appartenenza ad un’associazione non si limita solo a un aiuto pratico, ma permette di rimanere in contatto con la comunità, di rendersi conto che è possibile vivere pienamente una vita da diversamente abili. “L’obiettivo”, continua Franco Cattaneo, “è rivolgersi a tutte le persone con disabilità visive dagli ipovedenti ai vari stadi sino ai non vedenti da sensibilizzare ed accompagnare alla lettura dei giornali, aiutandoli ad integrarsi nella comunità e a non sentirsi degli esclusi. Parallelamente abbiamo deciso di avviare con la psicologa Dott.ssa Sonia Allegro una serie di incontri che saranno fissati in fascia serale a partire dalle ore 20,30 presso la nostra sede. La calendarizzazione degli incontri è condizionata dalla pandemia che coinvolge il nostro paese, con tematiche quali ‘Il senso di disagio psicologico portato dall’ipovisione: perché nasconderlo?’, oppure ‘Come metabolizzare nella propria vita quotidiana il cambio di abitudini imposto dalla disabilità visiva’ e numerose altre problematiche legate alla patologia visiva congenita o acquisita, come saper chiedere aiuto senza pesare sulla disponibilità degli altri.
Il progetto è ambizioso ed è nel solco delle nostre attività da dieci anni, siamo riusciti a realizzarlo grazie all’aiuto dell’Unione Induista Italiana a cui rivolgiamo un caloroso grazie, grazie perché la sensibilità è merce rara, e chi è affetto da patologie visive ne ha particolarmente bisogno”.
“La lettura, non solo una forma di espressione dell’amore per la cultura ma anche una necessità primaria, di difficile accesso per le persone con disabilità visive gravi. ”
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