Il progetto si è posto come obiettivo la tutela del diritto alla salute, inteso come diritto ad accedere alle cure palliative e alla terapia del dolore, cercando anche di creare una comunità di cura a sostegno dei malati inguaribili e dei loro caregiver.
Diritto alla salute e dignità della persona
L’Unione Induista Italiana ha voluto sostenere Una Mano Onlus perché l’etica della cura è un valore fondante della sua filosofia. Partendo dal presupposto inalienabile che il malato, prima di essere un caso clinico, è un individuo nella sua interezza che merita di essere trattato con piena dignità anche negli stadi terminali della malattia, fino alla morte.
A supporto dei malati terminali e dei loro cargiver sono state unite le cure palliative e le terapie complementari coadiuvando attori normalmente non coinvolti, o coinvolti singolarmente, mediante un approccio partecipativo che ha ampliato la comunità di cura.
Il progetto ha cercato di valorizzare il significato della vita e del dolore, indipendentemente dalla religione o dalla cultura di appartenenza. Attraverso il progetto è stato dato sostegno a 40 caregivers di malati inguaribili di cancro, Hiv, Sla , 120 malati inguaribili di cancro, Hiv, Sla, 30 familiari di malati deceduti per Covid 19 e 30 operatori sanitari dell’Hospice e dei Reparti Ospedalieri.
Il progetto ha anche previsto una campagna di sensibilizzazione con diverse fasi con l’utilizzo di diversi strumenti della quale hanno beneficiato circa 2.000 cittadini.
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