Assistenza ai bambini nati con malformazioni

L’Unione Induista Italiana, grazie ai fondi dell’otto per mille, ha sostenuto un progetto di assistenza rivolto ai bambini nati con malformazioni e che necessitano di cure chirurgiche complesse e ripetute.

Quando i bambini devono essere sottoposti a ripetuti interventi chirurgici, la cura del benessere del bambino è strettamente legata a quella del suo nucleo familiare.
L’Unione Induista Italiana, attraverso i fondi dell’8xMille, sostiene il progetto “A.B.C. Sentirsi a casa” dell’associazione ABC Associazione per i Bambini Chirurgici che offre alloggio e supporto alle famiglie dei bambini provenienti da tutta Italia assistiti dall’ospedale Burlo Garofolo di Trieste.

Un modello di assistenza a 360 gradi (pre-ricovero, ospedalizzazione e post ricovero) che è diventato ancora più importante a seguito della pandemia di Covid-19, prima per le restrizioni sanitarie in atto, poi per i disagi economici legati al post pandemia.

E’ molto alto il numero di pazienti che necessita di cure specialistiche e si vede costretto a cercarle fuori regione. Ciò comporta, oltre alla difficoltà del ricovero, il disagio di una o più trasferte prolungate lontano da casa. Molte famiglie non possono affrontare questo impegno economico per entrambi i genitori e si vedono costrette a fare una scelta su quale membro della famiglia accompagnerà il bambino durante il percorso di cura.

Devono quindi separarsi aggravando ulteriormente l’esperienza in ospedale del piccolo paziente. Questo aspetto, solo apparentemente organizzativo, è strettamente collegato a un’altra necessità, più profonda e con impatti di più lungo periodo. Se non affrontato adeguatamente, l’intervento chirurgico può rappresentare un trauma per il bambino e diventare quindi fonte di sofferenza in tutto il prosieguo della vita.

I bambini che affrontano un intervento possono infatti sviluppare nel corso della loro esistenza forme di disturbi d’ansia e altre patologie collegate alla mancata elaborazione del vissuto chirurgico.

Per questo il progetto ha messo a punto un modello di azione che prevede il supporto al bambino chirurgico nell’ambito del suo nucleo familiare. Secondo questo modello, il benessere del bambino è strettamente collegato a quello della sua famiglia, che viene riconosciuta e supportata nella sua interezza sia dal punto di vista di necessità organizzative, economiche e psicologiche.

Tramite questo progetto, i bambini e le loro famiglie hanno ricevuto ospitalità gratuita durante tutto il periodo degli interventi e delle terapie.

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